QUANDO LA COMUNICAZIONE AIUTA IL VOLONTARIATO
Avis Provinciale Rovigo (Odv), nel pomeriggio di sabato 16 settembre u.s., ha coinvolto tutti i consigli direttivi delle comunali polesane per un momento formativo riguardante la comunicazione nel volontariato.
All’apertura del convegno di alta formazione, la presidente Barbara Garbellini, ringraziando i presenti, le autorità ed i qualificati relatori, ha sottolineato l’importanza della comunicazione anche e soprattutto nel mondo del volontariato, invitando a fare attenzione a ciò che si pubblica e a non diffondere informazioni “sbagliate” o “incomplete”. Garbellini, inoltre, ha evidenziato come l’incontro sia stato organizzato quale prosecuzione dei seminari formativi rivolti ai dirigenti associativi, volontari e a tutti coloro che operano nel mondo del volontariato.
Con lo slogan “Essere nel territorio non per farsi notare ma per comunicare”, sono iniziati gli interventi dei relatori invitati, moderati da Francesco Campi giornalista de Il Gazzettino di Rovigo, appartenente all’ordine dei giornalisti del Veneto; lo stesso ha iniziato sintetizzando il significato di cosa vuol dire “comunicare”, per poi evidenziare come, in questo periodo, ci si trova spesso in turbinio di informazioni per cui si rende necessario fare delle sintesi concrete.
Federico Luperi, giornalista iscritto all’ordine dei giornalisti della Lombardia, esperto di managerialità, relazione e comunicazione con alle spalle “anni di esperienza con la carta stampata”, ha presentato un’analisi, quantitativa e qualitativa, circa la presenza di informazioni diffuse dai media italiani riguardanti il volontariato in generale ed il volontariato Avis, evidenziando come nel periodo da gennaio a luglio 2023 si siano registrate 153.047 uscite complessive dedicate al volontariato in generale (di cui 92.866 web, 43.673 stampa, 16.508 audio/video), e 38.201 dedicate all’Avis (di cui 21.926 web, 13.480 carta e 2.795 audio/video), ed analizzando come le stesse si concentrano anche con riferimento ed in relazione a periodi di emergenze sviluppatisi sul nostro territorio.
Gabriele Bibbiani, giornalista iscritto all’ordine dei giornalisti Toscana, formatore e consulente dei flussi informativi, ha sviluppato la tematica de “l’efficacia dell’azione comunicativa delle associazioni di volontariato nell’era digitale”, presentando i due aspetti principali della comunicazione, quella esterna e quella interna, entrambi importanti per un’associazione di volontariato; per fare una buona comunicazione occorre studio, abilità, pratica ed impegno ma la cosa principale è la passione che permette di trovare il modo di comunicare adatto ai tempi e ai contesti sociali.
Con l’occasione lo stesso Bibbiani, in accordo con Phasar Edizioni, ha messo a disposizione copie del proprio libro “Comunicare in pubblico”, i cui proventi sono stati interamente destinati alla Fondazione Città della Speranza, che si dedica alla ricerca per la cura delle malattie oncologiche pediatriche, che con ULSS5 Polesana ha patrocinato l’evento.
Presenti per la Fondazione Francesco Malin e Marta Garbo, componenti del gruppo di Rovigo, i quali oltre a informare circa la nascita e le attività della Fondazione stessa hanno avuto modo di trasmettere diverse testimonianze di successi e buone riuscite grazie alla ricerca sempre in evoluzione.
La seconda parte dell’incontro ha visto come relatore Giuseppe Castellano, conosciuto nel mondo avisino come Beppe, giornalista iscritto all’ordine del Veneto, redattore del periodico associativo “Dono e vita” di AVIS regionale Veneto, grazie al quale si è parlato di Fake News quali bufale del XXI secolo: la falsa informazione circolata soprattutto negli ultimi due anni durante l’emergenza COVID. Castellano ha dato dei suggerimenti per riuscire a capire o almeno nutrire qualche dubbio sulla veridicità di una notizia, cercando informazioni sull’ente o sulla persona che l’ha scritta e nel caso specifico associativo contattando i medici o i dirigenti associativi.
Ha chiuso gli interventi dei relatori Gianluca Munegato, volontario e componente esecutivo di Avis Provinciale Rovigo, il quale ha portato la sua esperienza di comunicazione in Avis dal punto di vista di un volontario, evidenziando l’importanza di capire e comunicare bene le informazioni che vengono trasmesse dai dirigenti associativi per portarle a conoscenza della società territoriale nella quale operano.
Presenti all’evento, i quali hanno contribuito con propri interventi, il dott. Alberto Rigo dell’Azienda socio sanitaria Polesana, patrocinante dell’evento, che ha evidenziato quanto sia doverosa l’attenzione dell’azienda per quanto l’AVIS fa in campo sanitario; la presidente AVIS regione Veneto Wanda Pradal, che ha posto l’attenzione sulla necessità di migliorare la comunicazione interna associativa e sull’occorrenza di un’unione di intenti per far fronte alle esigenze del bene comune.
Per il Comune di Rovigo l’assessore Mirella Zambello ha evidenziato come la possibilità di creare reti di volontariato può creare una migliore offerta verso le categorie fragili; è intervenuta anche Simonetta Tiberto di Confindustria, che ha rilevato quanto sia sempre stata importane la comunicazione per farsi conoscere e condividere giuste informazioni fra la gente.
Presente anche Antonio Argenziano, della Motorizzazione Civile di Rovigo, che ha evidenziato l’importanza della comunicazione anche per fare rete tra associazioni, enti e istituzioni.
Luca Marcon, presidente del Centro Servizi del Volontariato di Padova e Rovigo nonché presidente Avis provinciale Padova, ha ringraziato AVIS Provinciale Rovigo per l’organizzazione di questo incontro e per la possibilità di riflettere per poi agire in futuro con notizie sempre veritiere, efficaci e positive.
Hanno portato il loro saluto anche Ottavio Aggio per AIDO regionale Veneto e Marina Sandi per AIDO provinciale Rovigo.
Hanno chiuso i saluti i dott.ri Francesco Chiavilli e Franca Gavioli, già medici trasfusionisti presso l’azienda ULSS5, volontari anche in Avis per dare supporto qualificato nella comunicazione in materia trasfusionale.
Giornata di alta formazione per Avis provinciale Rovigo, partecipata e che, grazie a tutti gli interventi, ha saputo creare interesse, attenzione e nuovi stimoli per il futuro associativo.
In conclusione Avis Provinciale Rovigo con tutte le sue Avis Comunali comunica quanto bisogno ci sia di continue donazioni e nuovi donatori: “IO DONO, NON SO PER CHI MA SO PERCHE’”.